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Inter, Zhang: “Impegno a lungo termine, futuro mai in discussione. Con Skriniar troveremo una soluzione”

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ULTIME NOTIZIE INTER ZHANGSteven Zhang, presidente dell’Inter, ha parlato in occasione dell’Assemblea degli Azionisti del club, riunita in presenza per la prima volta dal 2019 per l’approvazione del bilancio 2021/2022: “È un piacere darvi il benvenuto, per la prima volta in presenza dopo la pandemia. Sono cambiate tante cose, ma non l’amore che abbiamo per questo club. Ci sono stati momenti difficili ma abbiamo attraversato le criticità con determinazione e conquistato tre trofei”.

Zhang continua
: “L’Inter continua a compiere passi in avanti in Italia e in Europa e in termini finanziari scorgiamo la prima ripresa dopo la pandemia. Avevano raggiunto anche il record di fatturato, un percorso avviato nel 2016. Sono stati attivati investimenti per oltre un miliardo di euro, le basi per la nuova era dell’Inter, in cui la Champions è diventata una casa stabile. Abbiamo portato l’Inter nel calcio contemporaneo con la media company e adesso vogliamo garantire un livello più alto possibile. I nostri tifosi ci hanno dato sostegno sempre al fine di perseguire i nostri obiettivi. La sera dei sorteggi nessuno lo avrebbe immaginato, ma la determinazione ci ha portato lontano e i nostri ragazzi hanno giocato a testa alta. La nostra Primavera ha vinto il decimo scudetto della storia, una meravigliosa notizia per il futuro, da celebrare. Il tutto grazie a Marotta, ha attrezzato la squadra per competere. E grazie anche ad Antonello, che nonostante le difficoltà ha portato il club a ridurre le perdite d’esercizio e raggiungere la vetta dei ricavi. Tra i momenti più importanti la presentazione del nuovo simbolo dell’Inter, che marca il cambiamento dell’Inter e poi la partnership con tante aziende. Abbiamo migliorato le strutture di Appiano e anche il Suning youth Center adesso gira a pieno, ricevendo un premio dell’Eca per il progettoZ la Media House, invece, ci avvicina a tutti i nerazzurri del mondo, abbiamo dato nuova esperienza digitale per i nostri tifosi e siamo tra i leader”.

Sull’impegno a lungo termine
“Sono cambiate tante cose, ma non il nostro amore per l’Inter e la nostra passione. Questi sono stati 3 anni difficili, ma li abbiamo affrontati insieme con determinazione e ambizione, vincendo 3 titoli dopo 11 anni di attesa. Abbiamo avuto il coraggio di affrontare la pandemia con dinamismo e l’abilità di vincere e di rimanere ai vertici. Il futuro del Club non è mai stato in discussione, e la nostra visione per l’Inter è chiara. Il nostro impegno è a lungo termine, volto a garantire un futuro all’altezza della storia dei nostri colori. È necessario continuare su questa strada, spinti dall’ambizione sportiva, grazie alla passione dei nostri tifosi in tutto il mondo. È per loro che il Club lotta per la seconda Stella, per la vittoria su tutti i campi da gioco, e si impegna su tutti i tavoli istituzionali per assicurare un progetto di crescita sostenibile per questo settore”.

Sullo stadio
“Pensiamo anche al nuovo stadio, investimento di grande entità, un ponte che colmerà la lacuna con gli altri club in Europa. I nostri tifosi meritano uno stadio al livello delle nostre ambizioni e da questo punto di vista non abbiamo esitazioni. Stiamo bilanciando gli aspetti nocivi del Covid, che ci ha colto nel nostro momento di espansione. Ma procediamo su un percorso tracciato e il calcio si trova a uno snodo, deve aprirsi a nuovi linguaggi se vuole sopravvivere. L’Inter è pronta e lo siamo anche noi, nonostante le speculazioni della stampa. Scrivono che il futuro del club è incerto, ma non è così. Il futuro del club è chiaro, da quando abbiamo preso le redini del club, abbiamo dimostrato di poterlo portare in alto a livello globale. Le nostre premesse sono valide e immutate, vinceremo come sempre, in campo e fuori dal campo”. 

Su San Siro non idoneo
“Per noi l’obiettivo di ogni stagione è simile, puntare a un costante miglioramento in campo e fuori. È fondamentale che ogni stagione la squadra risulti migliorata rispetto alla stagione precedente e quindi competitiva. Dobbiamo migliorare la stabilità finanziaria con i ricavi, collaborando con i giusti partners, offrendo loro il giusto ambiente. Per competere ai vertici, San Siro non è idoneo a soddisfare le nostre ambizioni, anche per garantire ai tifosi e ai cittadini di Milano l’esperienza che meritano”. 

Sulla seconda stella
“Io penso che nel mondo del calcio si possa riscontrare che ogni stagione è diversa dalla precedente. Adesso è ancora tutto aperto, c’è distacco dalle prime, ma se consideriamo le stagioni passate, siamo sicuri che la sfida sia ancora tutta aperta. Il campionato è lungo, crediamo di poter rosicchiare terreno e guadagnare il titolo. È già avvenuto in passato e la storia può ripetersi. Per quanto riguarda i premi, tutti sanno che per noi ogni partita conta, indipendentemente dall’avversario. Daremo io meglio perché i nostri calciatori sanno cosa vi aspettiamo da loro in termini di impegno e coraggio. Sono felice di erogare premi quando ci sono risultati positivi, ma bonus o meno, i nostri calciatori devono dare il massimo ed è per questo che sono all’Inter”.

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Su Skriniar
“Le voci sono voci, noi abbiamo rinforzato la rosa ed è per questo che abbiamo deciso di tenere con noi Skriniar come altri capisaldi. Ma questo non significa che se arrivano offerte giuste non vadano considerate, bisogna sempre pensare agli aspetti logici delle cose. Bisogna sempre considerare le offerte importanti, per capire come reinvestire il denaro su altri calciatori. Per quanto riguarda Skriniar, sono sicuro che conosca esattamente il significato di questo club, ama questo club e sono sicuro che troveremo un accordo idoneo a entrambi. Non mi preoccupa la questione di Skriniar, cercheremo sempre di mantenere il club competitivo. Non abbiamo però adesso gli strumenti per anticipare adesso ciò che avverrà”.

Ha ribadito che l’Inter non è in vendita ma avete due advisor, per cosa vi assistono?
“Le voci sono voci. Ogni anno sento questo tipo di voce, ma negli ultimi 7 anni abbiamo sempre migliorato il team. Le voci non devono essere importanti, dobbiamo concentrarci su di noi. Ci sono consiglieri che cercano nuovi progetti ma l’Inter non ha siglato contratti con nessuno di loro e non ha senso adesso parlare di questo argomento”. 

Qual è il suo feeling nei confronti di questo club e di questa città? Ha un sogno da condividere con i tifosi dell’Inter? 
“Onestamente, quando sono entrato allo stadio ero davvero nervoso. Ma fuori dallo stadio ho dovuto operare per l’azienda e ho voluto che l’Inter fosse competitiva dentro e fuori dal campo. Ho sempre lavorato con questo obiettivo. Per quanto riguarda lo scudetto o altri trofei, quelli sono sempre sogni. Abbiamo vinto tutti i trofei possibili di questo paese, il sogno è quello di continuare a vincerne. Penso che finché sarò il presidente di questo club, penseremo a vincere, che significa farlo in campo e fuori. Sento la pressione e ho l’ambizione a  migliorare. I nostri calciatori continuano a lottare e finché sarò presidente continueremo a combattere insieme senza arrenderci mai”. © RIPRODUZIONE RISERVATA

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Roma, Paredes: “Dovevamo solo vincere. Abbiamo le possibilità per stare lassù in classifica”

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ULTIME NOTIZIE AS ROMA PAREDES – Leandro Paredes, centrocampista della Roma, ha rilasciato alcune dichiarazioni dopo la vittoria dei giallorossi per 2-0 contro il Frosinone. Queste le sue parole:

PAREDES A DAZN

“Sapevamo che c’era solo un risultato, vincere. Dovevamo trovare fiducia e l’abbiamo fatto. Nel secondo tempo siamo andati abbastanza bene, siamo contenti”.

Come si sta adattando? Quanti margini vede?
“Mi sto trovando sempre meglio, piano piano. Anche sulla condizione fisica mi sento bene. Possiamo migliorare, non solo io ma tutta la squadra. Abbiamo tantissima qualità e cercheremo di farlo. Abbiamo margine, ci sono giovani che possono aiutare ed altri più esperti”.

La vostra qualità è da zona Champions League?
“Assolutamente, abbiamo la squadra per lottare là davanti con le big. Sappiamo che sono molto forti, ma noi ci siamo”.

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Roma, Mourinho: “I ragazzi hanno giocato da squadra. Futuro? Ho un contratto fino al 30 giugno”

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ULTIME NOTIZIE AS ROMA MOURINHO – Josè Mourinho, allenatore della Roma, ha rilasciato alcune dichiarazioni al termine del match di campionato vinto dai giallorossi per 2-0 contro il Frosinone. Queste le sue parole:

MOURINHO A DAZN

C’è stata l’impressione di vedere la Roma dello scorso anno…
“Nel primo tempo abbiamo concesso loro un paio di opportunità, in difesa avevamo un centrocampista ed un ragazzo arrivato qualche mese fa. Bella prova dei due esterni dal punto di vista difensivo, grande sforzo di Bove e Paredes. Dybala e Lukaku senza palla ci hanno dato una mano. La squadra è stata squadra, loro non avevano niente della Serie B, hanno giocatori di qualità, già quando li avevo analizzati, bella partita”.

Vuole mettersi l’auricolare?
“No, sono stanco e devo viaggiare”.

Quarto gol per Lukaku, ritorno al gol per Pellegrini.
“Sarei il primo responsabile se Romelu non segna, ma nessuno mi può accusare di questo. Lui segna ovunque, nello United, nell’Inter, non sono capace a distruggere le sue qualità”.

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Cosa le ha dato fastidio in questi giorni?
“L’ho spiegato ieri. Tre mesi fa ero amato, tutti erano in panico se andavo via. Tre mesi dopo abbiamo avuto un inizio di campionato orribile, ma è una cosa multifattoriale. Nessun fastidio, non è un problema. Oggi sapevo che i ragazzi dimostravano chi siamo. Noi siamo amici, siamo squadra, sono contento che loro hanno vinto. Quando perdi come a Genova non è facile, bisogna essere equilibrati e avere una struttura mentale per entrare in campo. Non abbiamo mai sentito le critiche dei tifosi, venendo in pullman abbiamo avuto un affetto incredibile. Li ringrazio, magari qualcuno poteva sentire un sentimento di averso, ma per loro era come se Genova avessimo vinto”.

Era in campo nel riscaldamento…
“Ma non dopo la partita, io sono fatto così. Per questa gente sono stato sempre un porto sicuro nei momenti difficili, in quelli facili mi sono sempre messo da parte e ho lasciato fare le foto ai ragazzi”.

Oggi erano presente Dan e Ryan Friedkin. Le fa piacere questa vicinanza?
“Di futuro non devo parlare, il futuro è il contratto con la Roma fino al 30 giugno, questo è un compromesso serio come ho spiegato”.

Sente la società vicina?
“Non devo sentire e nemmeno parlare, la proprietà è la proprietà e l’allenatore la deve rispettare senza commentare. Sono contento per loro, anche loro vogliono vincere e sono delusi dal risultato di giovedì. Io lavoro per loro, per i romanisti e per i giocatori”.

Quando recupererà qualcuno?
“Oggi ho visto la Juve e quando Max ha fatto entrare Rugani ho pensato che è fortunato. Noi non abbiamo né Smalling né Llorente, e giovedì non ci saranno. Sarebbe un miracolo averne qualcuno a Cagliari, non voglio essere troppo ottimista. Anche Renato Sanches ci serve, soprattutto quando Bryan gioca dietro perché è uno di corsa. Dobbiamo lottare con quello che abbiamo come oggi”.

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MOURINHO IN CONFERENZA STAMPA

Ha parlato di “multifattorialità”. Cosa è mancato del fattore Mourinho per ora?
“La mia risposta è stata probabilmente dare ai giocatori uno stato dell’anima perfetto. Perché dopo la frustrazione, dopo la pressione, dopo le critiche, non puoi entrare in una partita come questa solo col cuore, perché se ci entri solo con il cuore non vinci. Per vincere questa partita devi alzare il livello di intensità, devi equilibrare dal punto di vista emozionale. Non devi entrare in campo e prendere un rosso, non devi perdere la testa sullo 0-0. Col punteggio 1-0 per tanto tempo non puoi perdere la testa pensando al cronometro, bisognava cercare di avere quell’equilibrio. Sono riuscito a trasmettere ai ragazzi questo stato dell’anima, poi automaticamente si vince e si fa bene e si perde e si fa male. Penso che l’esperienza del mio modo di sentire questo momento difficile mi abbia fatto entrare bene nella testa dei giocatori. Hanno dimostrato questo, cercare il primo gol quando loro hanno creato 2 opportunità, non siamo andati nel panico. Abbiamo cercato il raddoppio, sul 2-0 partita finita. Non era il giorno per fare una partita meravigliosa, era impossibile, non c’era freschezza né fisica, né mentale. L’avversario era molto molto bravo, l’ho analizzato prima della partita e mi è piaciuto tanto. Si sentiva la qualità, complimenti a loro”.

Che cos’ha Ndkca?
“Evan viene dalla Bundesliga, un calcio completamente diverso. Giocava a tre, ma un tre con principi di gioco diversi rispetto a noi. Continuo a dire, magari qualcuno non è d’accordo, ma il calcio più tattico è quello italiano. Per me questo è il paese con gli allenatori più forti. E’ più un terzo che ha fiducia quando gli altri vanno bene. Non è quello visto oggi dove era nervoso. E’ veloce, ma non fortissimo nei duelli individuali. Dal punto di vista individuale non è responsabilità dei ragazzi arrivati, ma di chi sta qui fargli capire come giocare. Anche Aouar ha bisogno di tempo, perché con la palla è bravo, ma senza è tutto diverso. Lukaku è diverso perché un giocatore di livello altissimo che sa tutto. Renato uguale quando ha giocato, gli altri hanno bisogno di tempo e di risultati positivi”.

Su Dybala
“Non giocherà giovedì, con oggi è arrivato al limite. Se non avessimo vinto oggi sarebbe esploso il Colosseo. Se lui mi avesse detto che non ce la faceva non lo avrei schierato, ma mi ha detto esattamente il contrario. Però giovedì in Europa decido io e non giocherà”.

Smalling e Renato Sanches?
“Dopo la sosta spero di sì, prima Renato è un no definitivo. Per Smalling arrivare a Cagliari sarebbe un miracolo. Magari una panchina che può aiutare”.

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Frosinone, Di Francesco: “Creato difficoltà alla Roma. Quando abbiamo smesso il palleggio siamo calati”

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ULTIME NOTIZIE FROSINONE DI FRANCESCO – Eusebio Di Francesco, allenatore del Frosinone, ha rilasciato alcune dichiarazioni al termine del match di campionato perso per 2-0 contro la Roma. Queste le sue parole:

DI FRANCESCO A DAZN

Frosinone ordinato fino al gol di Pellegrini, cosa le dispiace di più?
“Direi che siamo stati ordinati è limitativo, abbiamo avuto le opportunità per passare in vantaggio, abbiamo creato difficoltà alla Roma che non siamo stati bravi a sfruttare. Siamo calati quando abbiamo smesso di palleggiare, potevamo fare meglio ma i ragazzi hanno fatto una grande gara, con 2-3 palle gol nitide. Loro più bravi a concretizzare”.

I tuoi giocatori, col passaggio, a 3 hanno lasciato più spazio a Lukaku?
“Ero obbligato a fare il cambio, avevo solo un ragazzo giovane che non ha mai giocato. Noi siamo abituati più a 4, gli abbiamo creato qualche difficoltà togliendogli le fonti di gioco e anche quando attaccavano. Quando crei e non fai gol parli dei soliti discorsi, dall’altra c’è più qualità. Noi abbiamo tanti ragazzi giovani, non dimentichiamoci da dove viene questa squadra e il percorso che sta facendo. Sono orgoglioso dei ragazzi e della personalità durante la gara. Non guardiamo solo le occasioni ma anche la ricerca di certe giocate, la voglia di essere alti e prendere gli avversari, ci metto tutto questo, non la ridurrei al gol preso”.

Sui tanti giovani in squadra?
“Sono soddisfatto del loro approccio, lo dico sempre che il calcio dev’essere gioia. Questo è ciò che hanno portato questi ragazzi. La sensazione è di una squadra consapevole di quello che fa, oggi c’è un pizzico di rammarico per il risultato perché c’era la voglia di far male alla Roma, poi il piano tattico è saltato dopo l’infortunio di Romagnoli ma siamo riusciti ugualmente a creare qualche difficoltà alla Roma. Ci teniamo questa ottima prestazione. Un passo avanti? Questa prestazione ci deve dare forza, secondo me la squadra è cresciuta dal punto di vista tattico. Peccato per gli ultimi 20 minuti in cui siamo stati troppo frettolosi nell’andare alla ricerca della profondità”.

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DI FRANCESCO IN CONFERENZA STAMPA

Come si spiega il risultato? Quali grandi insegnamenti si portano a casa?
“Abbiamo avuto un ottimo approccio alla gara, aggressivo. Sono stati bravi loro a mettere dentro la prima opportunità, noi siamo stati meno lucidi. Questo è il gap tra grandi e piccole, ci teniamo la prestazione e la spensieratezza dei giovani. Ho fatto i complimenti ai ragazzi. Siamo mancati nel palleggio nella seconda metà del secondo tempo, poi è venuta fuori la maggior classe della Roma”.

Cosa è successo con la sostituzione?
“Avevo Lusuardi in panchina, avevamo preparato la partita in un certo modo. Non lavoriamo su 4 e su 3, il calcio è dinamico, sono i principi a fare la differenza. Mi è mancato un giocatore di ruolo, ho modificato l’assetto e abbiamo preso gol. Peccato non essere riusciti a concretizzare”.

Il Frosinone davanti aveva un calciatore impiegato in Serie C tedesca. È un segnale che per difendere la categoria serve qualcosa in più in attacco?
“No, io faccio i complimenti al ragazzo. Penso che abbia messo in difficoltà gli avversari. È un percorso di crescita, quando ci sono tanti giovani in campo si passa dagli errori e dai complimenti, io farei più i complimenti per l’atteggiamento, per l’approccio e la voglia di giocare per la squadra”.

Come sta Romagnoli?
“Aveva un problema al ginocchio, ora all’inguine. Il problema più grande è che non ho ricambi come terzini”.

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Il Frosinone esce amareggiato. Cosa dà in più alla squadra questa partita?
“Consapevolezza, che è la cosa più importante. Amareggiati dal risultato ma orgogliosi di questa squadra, c’erano 3.000 persone, deve essere motivo di orgoglio. Il passaggio di crescita passa attraverso queste partite”.

Cosa ha provato nel tornare all’Olimpico? Guardando la Curva Sud ha pensato al Barcellona?
“La Roma la ho dentro, qualcuno forse non se n’è mai accorto. Sono stato poco ruffiano con tutti, a volte si è più riconosciuti quando si fa diversamente. Ho avuto molto rispetto, ma stasera ho pensato solo al Frosinone. L’emozione era quella giusta. Tornerò con grandissimo piacere”.

La Roma oggi era sedicesima, lei è stato esonerato da quinto.
“Lascia il tempo che trova. La Roma ha potenzialità per fare meglio, risalirà alla grande. Noi dobbiamo pensare a prendere più punti possibile. Lasciamo il passato al passato”. © RIPRODUZIONE RISERVATA

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