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Napoli, Spalletti: “Dobbiamo rimanere con i piedi per terra, i titoli si vincono a giugno”

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ULTIME NOTIZIE ROMA NAPOLI SPALLETTI – Luciano Spalletti, allenatore del Napoli, ha parlato in conferenza stampa dopo la vittoria degli azzurri all’Olimpico contro la Roma. Queste le sue dichiarazioni:

Come avete vinto la partita?
“C’era soddisfazione nello spogliatoio perché l’abbiamo vinta come pensavamo di poterla vincere. La squadra doveva saper sfruttare le poche occasioni che laRoma ci avrebbe concesso. Per fare questo c’era da stare attenti nel non cadere nelle trappole preparate. Magari abbiamo sbagliato qualche palla in più di quello che siamo abituati, ma dopo abbiamo mantenuto sempre ordine che non ha permesso di sfruttare alla Roma le trappole seminate nel campo”.

Sul gol e sulla prestazione di Osimhen
“Il gol di Osimhen è un pezzo di bravura, da calciatore top quale lui è. L’errore di 5 minuti è un pezzo di non bravura invece. Io ho visto un Osimhen cresciuto, quando gli si da palla delle volte pensa di dover far sempre l’eroe. Oggi invece ha sviluppato bene tante azioni e si è fatto trovare pronto su tante incursioni. C’è anche da dire che Politano gli ha dato un’ottima palla. Giocata fatta di tempi e qualità”

Questa sera oltre alla qualità è prevalsa anche la sofferenza?
“La qualità ce l’hanno in tante, poi c’è chi la usa meglio. Ma tutte, dalla Roma al Napoli, alla Juve hanno la qualità. Poi si dice che il Napoli ha la rosa lunga, ma vogliamo vedere quella della Roma e della Juve? Bravi i ragazzi che sono entrati, Kim e Jesus maestosi nel pulire tanti palloni. Partita vinta meritatamente”.

Che rapporto ha avuto con la gestione della partita dell’arbitro?
“Sono stato sempre buono e fermo. Quando mi ha ammonito stavo dicendo a Jesus come comportarsi. Roma? Me l’aspettavo così, hanno preparato bene la gara, andando a giocare velocemente sulle due punte”.

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In estate i tifosi erano un po’ arrabbiati. Ora 11 vittorie di fila, primo in campionato e in Champions. Lo sapeva già da quest’estate?
“C’è di mezzo lavorare dalla mattina alla sera, per portare in fondo e fare la sintesi di un discorso. Si va al campo, si tenta di dire delle cose, di far crescere la squadra, di metterla in condizione di sviluppare un calcio di qualità. Posso dire di sì o di no, ma in entrambi i modi direi delle bugie, altrimenti non avrebbero valore le persone che lavorano qui dalla mattina alla sera”.

Un giudizio sulla prestazione di Gaetano? Quanto sono determinanti i giocatori che subentrano?
“Secondo me l’incertezza della partita rendeva più complesso decidere i cambi, perché poi sono stato tentato di mettere Raspadori, poi di avere idee differenti e lasciare il sistema di squadra in questo modo. Probabilmente anche stasera i comportamenti della partita e la concentrazione con cui seguivano l’andamento del match li ha aiutati a saperla interpretare bene quando sono stati dentro. Siamo una squadra molto coinvolta sulla bravura e la qualità del compagno, oltre che a pensare le proprie qualità e disponibile a vedere le qualità del compagno e a far uso delle qualità del compagno. C’è una compattezza che è un valore importante, se la manterremo ci darà dei vantaggi. Gaetano è un talentino, sanno tutti. È entrato, ha fatto bene alcune cose, si è fatto trovare sorpreso da un paio di situazioni in cui non ha scelto il meglio. È sintomo di personalità perché è andato per far male, ma è anche sintomo di non saper scegliere il meglio ed essere maturo per vedere che il vantaggio lo aveva lui ugualmente”.

Che messaggio è per il campionato? Che effetto le fa vedere il Napoli come la squadra da battere?
“Dà il segnale di aver vinto 11 partite, con la prossima che sarà ancora più difficile per quello che è ciò che si porta dietro e perché involontariamente le nostre vittorie rafforzano da un punto di vista di attenzione il prossimo avversario. Dobbiamo essere bravi a mantenere la testa lucida e pulita. Si vede che poi perdendo un pallone banale come stasera abbiamo dovuto fare queste corse a perdifiato per ricomporci dentro l’area di rigore e a intercettare i tiri da fuori e non si sa mai come va a finire. C’è da lavorare con più forza, serietà, ricerca di essere più completi e precisi”.

Dieci punti dalla Juventus, otto dall’Inter, sette dalla Roma, tre dal Milan. Come definisce la stagione del Napoli fin qui?
“Il titolo è che i titoli non si vincono dopo undici partite, si vincono a maggio, a giugno, ad agosto. Quando finisce il campionato, si vincono. Mantenere i piedi per terra. Zero presunzione, zero atteggiamenti da fenomeni, si va, si mangia il nostro panino in treno e domattina c’è allenamento perché mercoledì c’è il Maradona pieno”. © RIPRODUZIONE RISERVATA

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Calciomercato Roma, Mourinho vuole Morata. Ma Scamacca resta in pole

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CALCIOMERCATO AS ROMA MORATA SCAMACCA – José Mourinho vuole Alvaro Morata. È il suo giocatore preferito – in base alle possibilità economiche del club – per rimpiazzare l’infortunato Abraham e aumentare la qualità nel reparto offensivo della Roma. Il tecnico nei giorni scorsi lo ha chiamato, così come ha fatto anche l’amico Dybala, gli ha parlato del progetto giallorosso, delle sue ambizioni e del piano stagionale. Ma soprattutto della volontà di averlo in squadra per i suoi gol ma anche per il suo modo di giocare, secondo lui perfetto per il gioco della squadra.

Come riferisce il Corriere dello Sport, Tiago Pinto ha fissato un incontro nei prossimi giorni con l’agente dell’attaccante spagnolo per capire la fattibilità economica dell’affare anche per quanto riguarda lo stipendio.

Detto questo, Gianluca Scamacca resta il favorito di Tiago Pinto per il rapporto qualità-prezzo. Il gm sta continuando a lavorare con il West Ham per cercare un’intesa sulla modalità del trasferimento. Il giocatore ha già da diverso tempo trovato l’accordo con il club, ma per ora la squadra londinese ha respinto il prestito secco aspettando altre pretendenti che possano assicurare un trasferimento a titolo definitivo. Si tratta.

L’ultima idea è Okafor del Salisburgo, cercato anche da diversi club esteri e italiani visto il suo contratto in scadenza nel 2024. Monitorato sempre Adama Traoré come trequartista-esterno a parametro zero. 

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Calciomercato

Klose: “Non capisco la scelta di Milinkovic-Savic. In Arabia Saudita si va a fine carriera”

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ULTIME NOTIZIE LAZIO KLOSEI MILINKOVIC-SAVIC – Miroslav Klose, ex attaccante della Lazio, oggi allenatore e commentatore sportivo per Prime Video, commenta al Corriere dello Sport l’addio di Milinkovic-Savic ai biancocelesti, direzione Al-Hilal:

“Del campionato arabo ho visto forse venti minuti di una partita, non saprei dire che livello di gioco ci sia. Però tanti giocatori stanno andando lì, anche dall’Italia. Io penso che se sei alla fine della tua carriera, come ad esempio Benzema o Cristiano Ronaldo, allora ci possa stare come scelta. Per quanto riguarda Milinkovic, invece, la vedo un po’ diversamente. Per me non ha l’età giusta per questo step. Lo avrei visto meglio in Inghilterra o in Spagna. Ma è la sua decisione e dobbiamo accettarla”.

Le sirene arabe hanno mai tentato Klose?
“No, ma alla fine della mia carriera potevo andare in Cina. Ho detto no perché avevo già 38 anni. Avevo già stabilito che se avessi finito con la Lazio avrei smesso. La mia famiglia voleva tornare in Germania”.

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Calciomercato Fiorentina, si accelera per Dominguez: la chiave può essere Kouamé

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CALCIOMERCATO FIORENTINA DOMINGUEZ – La Fiorentina si è messa alla ricerca di un possibile sostituto di Sofyan Amrabat, sempre più vicino alla Spagna. Stando a quanto riportato da La Nazione, il principale obiettivo resta Nicolas Dominguez, reduce da un’ottima stagione con il Bologna.

Nelle ultime ore si è registrata un’accelerata tra i due club. La società di Commisso sembrerebbe pronta a mettere sul piatto soldi più una contropartita tecnica che potrebbe essere individuata in Christian Kouamé, attaccante che piace al Bologna e potrebbe permettergli di sbloccare anche la cessione di Riccardo Orsolini.

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