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Europa League

Roma, De Rossi: “Partita con il Feyenoord elettrizzante. Dybala e Lukaku stanno bene, anche di morale”

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ULTIME NOTIZIE AS ROMA DE ROSSI – Daniele De Rossi, allenatore della Roma, ha parlato in conferenza stampa alla vigilia del playoff di Europa League contro il Feyenoord. Queste le sue dichiarazioni:

DE ROSSI IN CONFERENZA STAMPA

Cosa si prova qui a tornare dopo 9 anni in un’altra veste? È la tua prima partita da allenatore in Europa?
“Sono contento di esordire in Europa. Non era molto preventivabile fino a poco tempo fa. Il 14 febbraio è il compleanno di mia figlia, un anno fa ero alla sua festa. Mi dispiace non essere lì con Olivia. Devo però essere grato. Sono contento, soddisfatto e devo approfittarne. L’atmosfera? Da quella partita che ho giocato io, ci sono state altre sfide con il Feyenoord, anche importanti. Come sarà domani. L’atmosfera sarà importante, ma poi c’è il campo e dobbiamo essere concentrati domani”.

A quale partita in Europa sei più legato?
“Non lo so, ne abbiamo vissute tante belle, tante negative, perché non abbiamo mai vinto un trofeo. Ci siamo sempre ricompattati. Ricordo qualche 7-1, siamo usciti dallo stadio a pezzi, ma poi ci siamo uniti. La vita di un calciatore è anche questo, ricompattarsi, riportare i tifosi dalla propria parte dopo partite difficili. Se devo scegliere una partita recente, penso il 3-0 al Barcellona. È stata una notte assurda, speciale, per l’avversario e per l’atmosfera incredibile all’Olimpico. Poi ce ne sono tante, magari vittorie meno eclatanti ma che ci hanno consolidato tra le migliori otto di Europa. Dobbiamo tornare a quel livello là”.

Pellegrini come sta? La squadra?
“Io valuto quello che ho visto da quando sono arrivato, penso sia più corretto. Sia come essere umano, come guida per i compagni, sia per quello che avete visto in campo, non potrei più essere contento di Pellegrini. Continua a migliorare, ogni partita e ogni allenamento fa qualcosa in più. Sintomo che capisce quello che chiedo, come tutti. Io non posso far altro che ringraziare tutti. Il percorso ero comodo, bello e morbido se fossimo stati all’8 luglio perché fai le amichevoli contro i boscaioli e il risultato va in secondo piano. Qui invece i risultati contano subito, è sempre tanto importante. Voi parlate di giochisti e risultatisti, fa ridere perché i risultati contano per tutti gli allenatori”.

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Cosa hai portato di diverso rispetto a Mourinho?
“Non posso dire quanto sia differente da Mourinho. Ogni allenatore porta qualcosa di suo. Io ho studiato parecchio la Roma di Mourinho per sapere dove mettere le mani e poi l’ho sempre seguito. Con Mourinho la Roma ha ottenuto ottimi risultati in Europa, dobbiamo prendere esempio da quel percorso. Poi ogni allenatore ha le sue idee, le sue preferenze e mette qualcosa di diverso”.

Come vedi il Feyenoord?
“L’ho studiato nelle ultime settimane. È una squadra che mi ha impressionato. Ha gamba e qualità. Ho grande rispetto per tutti i loro giocatori. Nelle sfide precedenti c’è sempre stato grande equilibrio, anche se ha vinto sempre la Roma, quindi mi aspetto una partita simile”.

La presenza o meno di Gimenez cambierà il tuo approccio?
“No. Lui è molto forte, ma se non dovesse giocare ci sarà il suo sostituto. Siamo preparati”.

Farai turnover per la condizione fisica?
“Qualche cambio sarà fatto, non solo per la partita di Frosinone. Io ho fiducia in tutta la rosa. Non mi piace però fare 10-11 cambi a Frosinone, perché snatura l’ossatura della squadra e metti in difficoltà quegli 11 giocatori che magari non hanno mai giocato insieme, non li metterei nella miglior condizione. Se dobbiamo cambiare, cambiamo. Ma non ci saranno mai 11 giocatori che entrano e 11 che escono, a meno che non sia un’amichevole tipo quella in Arabia”.

A sinistra chi giochera tra Angelino e Spinazzola?
“La scelta verrà fatta in base a mille cose. Spina è giocato e sta bene. Io amo quanto sono diversi. Amo avere due terzini così diversi: uno è mancino uno è destro, hanno stazza diversa… Avere giocatori nella stessa posizione ma con caratteristiche diverse, per me è un vantaggio, perché ogni partita è diversa. Sono entrambi molto forti. La decisione non dipende solo dalla condizione fisica. Vorrei farli giocare tutti e due più spesso, anche se è difficile”.

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Come sta Cristante?
“Sta bene, sta bene. Ha avuto qualche problema alla schiena, ma è con noi e può giocare”.

L’assenza dei tifosi romanisti?
“È brutto, è un peccato. Non verranno neanche gli olandesi a Roma ed è un peccato. Ci sono state tante dimostrazioni di come si può accompagna la squadra in giro per il mondo e in Europa con l’amore. È brutto, è un peccato e cercheremo di portare il risultato a casa anche per loro”.

DE ROSSI A SKY SPORT

Un anno fa eri al compleanno di tua figlia.
“Sì, ero sommerso da bambini alla festa di mia figlia. Ero stato esonerato poche ore prima dalla SPAL ed ero corso a Roma per la festa e per stare con mia figlia. Sorridiamo, mi devo rendere conto di essere qui. Lavoriamo tanto giorno dopo giorno per essere all’altezza”.

La prima in Europa?
“Intrigante, emozionante. Ho iniziato questo percorso un po’ in fretta e furia, mi elettrizza, mi tiene sempre sveglio. La prima partita all’Olimpico non è che fosse meno eccitante di questa. Sto scoprendo tutto, voglio dare il massimo a prescindere da quanto durerà”.

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Come stanno Dybala e Lukaku?
“Bene, hanno lavorato bene in questi pochi giorni in cui ci siamo allenati. Li ho trovati molto bene, anche di morale. Si lavora meglio dopo le vittorie, ma sono contento di come stiamo lavorando”.

Che squadra è il Feyenoord?
“Una squadra di qualità, con molti elementi interessanti. Sa giocare a calcio, sarà complicato recuperare la palla. È una squadra interessante, che viene da un percorso abbastanza positivo. Massimo rispetto”.

Ndicka?
“Non è ancora tornato. Ho trovato una chiamata durante la conferenza ma non gli ho potuto rispondere. Arriverà venerdì e sarà bello allegro e felice. Gli faremo i complimenti, lo aspettiamo con ansia perché è un giocatore importante. Saremo contenti di avere tutto il gruppo finalmente, manca solo Tammy, ma non dovrebbe mancare neanche troppo”.

Quale difficoltà maggiore hai incontrato?
“Tante. C’è tanto tempo, tante cose da fare. C’è tanto extra calcio, c’è il mercato, ma fortunatamente sono stato messo in condizioni di fare il mio lavoro, sia da parte della società, dei proprietari e dei dirigenti. Le difficoltà ci saranno sempre, anche quando avrò 60 anni, però farlo in una società così organizzata e con giocatori così forti è più facile”.

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