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Roma, Mourinho e il magico mondo delle radio romane: quei “fenomeni” che non lo affrontano mai

ULTIME NOTIZIE ROMA MOURINHO – Chi non conosce l’ambiente di Roma rimarrà probabilmente schifato da quello che stiamo per raccontare. Allora mettetevi comodi, un bel cappuccino fumante e leggete questo articolo tutto d’un fiato.
La Roma dei Friedkin il 4 maggio 2021 ha annunciato Josè Mourinho come nuovo allenatore. Un tecnico di questo calibro i giallorossi non ce l’avevano dai tempi di Fabio Capello, l’ultimo a riuscire a vincere qualcosa di importante nella Capitale. Non contiamo Luciano Spalletti, capace solo di portare in bacheca un paio di Coppe Italia e una Supercoppa Italiana. Ma anche Lucio, per carità, ha vinto a Roma: infatti fino al 25 maggio scorso erano 14 anni che i giallorossi non alzavano un trofeo al cielo, l’ultimo proprio la Coppa Italia targata Spalletti nel 2008.
La Conference League vinta dalla Roma di Mourinho ha dato una carica d’entusiasmo senza precedenti, il tutto condito da una proprietà che ha riportato orgoglio e rispettato quelle tradizioni che la precedente gestione, guidata da Pallotta-Baldissoni, aveva calpestato, senza avere rispetto di una società gloriosa come la Roma. Come per dire: vogliamo cancellare con un colpo di spugna tutto quello che c’era prima (chiamasi storia, ndc) per farci ricordare per sempre. In effetti ci sono riusciti, se non fosse che quella Roma bostoniana sarà ricordata come la peggiore gestione di sempre, dove in 11 anni i giallorossi hanno vinto “zero titoli”. Tante promesse, tanti giornalisti asserviti per mezza notizia in più, ma il palmares rimaneva vuoto. Fino al 25 maggio 2022.
Mourinho, nella sua unicità, è riuscito nell’intento di entrare nella storia di un club che ha vinto sempre molto poco rispetto alle aspettative di una piazza che covava la brace sotto la cenere: anestetizzata da Pallotta-Baldissoni, è bastata la scintilla Mourinho e la lungimiranza dei Friedkin per risvegliare il “gigante addormentato” (cit. Ryan Friedkin, ndc).
Sapete benissimo che nella Capitale ci sono molte emittenti radiofoniche che trattano della Roma h24, tutto il giorno, a tutte le ore e tutti i giorni. Comunicatori pressapochisti che si sono inventati speaker dal nulla: prima c’era chi “taroccava” i decoder Strem e Tele+ e il giorno della finale di Conference League erano scappati da Roma, oppure chi ha avuto un passato ‘molto discutibile’ (eufemosimo) che ora fanno i copipopolo per radio. E molto spesso non fanno i giornalisti di professione ma è proprio gente comune, che magari lavora al Senato come usciere, oppure sono grandi venditori di sirtuine nei loro contenitori radiofonici. Insomma, non c’è professionismo. Eppure questi personaggi pontificano tutti i giorni sulla Roma, attaccando Mourinho perchè “gioca male” oppure perchè “Scamacca è più forte di Abraham“. O, peggio ancora: “Fonseca aveva un’idea di gioco, Mourinho si affida al contropiede“. Ma attenzione a contraddirli, perchè ci sono camerieri – con tutto il rispetto per questo nobile lavoro – che hanno le loro fonti e si ergono a “”””esperti”””” di calciomercato. Insomma, un mondo molto variegato.
Eppure, siamo sicuri, qualcosa lo Special One quest’anno porterà nella bacheca della Roma. Gli danno del bollito, finito. Anche ex laziali che occupano un ruolo di rilievo a Sky lo avevano detto nelle note vocali WhatsApp che hanno fatto il giro della Capitale. Ma Mourinho è sempre lì, pronto a scagliarsi contro una nuova preda e a caccia del 27esimo titolo in carriera. D’altronde per lui parlano i numeri, che non mentono mai: la Roma per expected goals è la squadra che crea più occasioni in Serie A, ma non finalizza per quanto produce. Mou lo sa benissimo, ma ricordiamo anche che i giallorossi contro il Napoli non avevano a disposizione Celik, Wijnaldum, Matic e nientepopodimeno che Dybala. Praticamente tutta la campagna acquisti estiva. Quando tornerà l’artiglieria pesante, dove potrà arrivare la Roma? Ma soprattutto, cosa resterà di questi comunicatori scellerati che, a fine maggio scorso, si sono dovuti arrendere alla grandezza di Mou? Ne riparliamo a giugno. A giochi fatti. Per ora sono solo chiacchiere da bar. Del resto lo fanno h24 nelle loro “radioline”.
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