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Rassegna Stampa

Inter, l’Atalanta è in salute. Difesa di ferro e le magie di Gasperini: Inzaghi, che rischi

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ULTIME NOTIZIE SERIE A ATALANTA INTER – Sabato Inzaghi comincia la campagna di trasferte. Tra l’11a e la 16a giornata, la sua Inter dovrà affrontare fuori casa Atalanta, Juve, Napoli e Lazio. Ovvero due squadre che stanno giocando la Champions (Napoli, Lazio), una che, senza penalizzazione, la starebbe giocando (Juve) e l’Atalanta, protagonista in Europa League.

Come riferisce La Gazzetta dello Sport queste quattro battaglie oltre il confine milanese diranno molto sulla capolista. A confortare Inzaghi sono le abitudini della truppa che si sente a casa lontano da casa: solo vittorie nelle trasferte di campionato e un pareggio in Champions. Lo stadio ostile impone un minimo sindacale di tensione che nel fortino di San Siro l’Inter, a volte, perde (Sassuolo, Bologna). Ma il viaggio a Bergamo, contro un’Atalanta in salute, nasconde insidie.

Inzaghi lo sa, anche per esperienza diretta, nei due precedenti passaggi al Gewiss da interista. Nel 2021-22 lo 0-0 spezzò una striscia di 8 vittorie dell’Inter. Lo scorso anno, i nerazzurri passarono 3-2 rimontando lo svantaggio di Lookman, ma era un’altra Dea, che mise in fila la terza sconfitta e che in 7 partite aveva subito 12 gol. Questa viene da due vittorie in campionato e da una sfumata per distrazione in coppa. Tre partite giocate bene, in crescendo. E ha la terza difesa del torneo: 8 gol presi in 10 match, 7 clean sheet come i nerazzurri.

La prima difficoltà di Inzaghi sarà pareggiare l’entusiasmo di una squadra, già in zona Champions, che fiuta l’impresa e il salto di qualità. Il Gewiss sarà torrido. Poi ci saranno le difficoltà tattiche che Gasperini impone a tutti. La partita, come sempre, si giocherà qui, tra la voglia dell’Atalanta di saltare addosso all’avversario, uno per uno, e l’abilità di Inzaghi di venirne fuori. Calhanoglu e Mkhitaryan saranno aggrediti in pressing. Diventeranno preziosi esterni e braccetti per rialzare la palla. Due anni fa, prigioniero Brozovic, cominciò a costruire molto Bastoni, allora Gasp spostò Pessina sul braccetto e la partita cambiò.

Ma sarà anche una sfida tecnica, perché da tempo la Dea non è più solo adess adoss , chi la riassume in un uno contro uno a tutto campo, non la conosce. La mediana De Roon, Ederson, Koopmeiners non abbassa gli oggi davanti a Barella, Calhanoglu, Mkhitaryan. La terna bergamasca ha maturato un’intesa e un’interscambiabilità di ruoli notevoli. Gasp può spostarli a suo piacimento, perché tutti e tre sanno impostare da dietro e tutti e tre attaccare l’area, spesso lo fanno insieme, facendo girar palla attorno al perimetro.

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Contro uno Scamacca, che forma un attacco potente e tecnico, completato dalla velocità e dalla reattività nel breve di Lookman, la miglior difesa del campionato dovrà dare il meglio di sé. Come? Dzeko lo scorso anno pareggiò scivolando alle spalle della linea orobica. L’Atalanta, che corre in avanti, soffre per costituzione la palla dietro. Rivediamo lo splendido gol al volo di Lautaro nel 2-2 di San Siro: cambio di gioco per Barella che assiste il Toro.

Cambi all’altezza di De Roon, Koopmainers ed Ederson, che lavorano tantissimo, Gasperini non ce li ha. E neppure in fascia. Inzaghi, come ha già fatto, può spaccare dopo l’ora di gioco, con Frattesi e le frecce di scorta. © RIPRODUZIONE RISERVATA

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