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Rassegna Stampa

Juventus, gol di Rabiot e Fagioli: Allegri adesso vola, Inzaghi a -11 dal Napoli

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ULTIME NOTIZIE JUVENTUS INTER – Più Allegri di così, si muore. Con la maiuscola perché è stata l’apoteosi del calcio di Max: vittoria fondata sulla difesa, imbattuta in campionato per la quarta partita consecutiva, come non succedeva dal dicembre 2018; resistenza passiva e sofferta nel primo tempo, senza tiri in porta, contro un’Inter padrona del gioco; fiducia cieca nel contropiedone della gloria che infatti è arrivato grazie alle gambe veloci di Kostic, che prima ha mandato in gol Rabiot e poi il giovane Fagioli, al secondo squillo consecutivo; motivazioni feroci e agonismo esasperato, ben rappresentato dalle chiusure di Danilo e dalla scivolata di Bremer che ha sradicato la palla dai piedi di Brozovic, pronto al tiro, e avviato il raddoppio.

Come riferisce La Gazzetta dello Sport, la ciliegina sulla torta allegriana è stata la sostituzione di Milik, con finale senza punte di ruolo. Ma bianconeri allegri anche con la minuscola, perché con la quarta vittoria consecutiva si portano oltre l’Inter, a 10 punti dal Napoli. Troppi, al momento, per come gioca il Napoli e per come non gioca la Juve, al di là del cuore. Ma l’ingresso nel finale di Chiesa (quasi gol) e Di Maria e il rientro di Vlahovic fanno pensare che la Signora potrà crescere anche in bellezza e personalità.

L’Inter cade dopo quattro vittorie di fila. Quinto tombolone in 13 partite: troppi. Nell’anno dello scudetto era stata sconfitta solo tre volte in tutto il torneo. Aveva la partita in pugno e se l’è lasciata sfilare per un calo di tensione imprevedibile e imperdonabile nel momento chiave della stagione con tanti punti da recuperare. Cinque palle gol sprecate per mancanza di cattiveria, palloni persi con leggerezza, agonismo mai all’altezza degli avversari. I primi a tradire sono state le stelle: Lautaro (due gol divorati), Barella (palla persa sul primo gol), De Vrij e Skriniar, molli e imprecisi. Inzaghi non è riuscito a incidere, né con i cambi, né con altro. A 11 punti dal Napoli, l’Inter può ragionare solo di zona Champions.

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Bologna, summit di Arnautovic con la dirigenza: per Motta rimane in panchina

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ULTIME NOTIZIE BOLOGNA MOTTA ARNAUTOVIC – Il summit tra Marko Arnautovic e i dirigenti del Bologna alla presenza del tecnico Thiago Motta non ha cambiato i piani dell’allenatore degli emiliani. Come riferisce Il Resto del Carlino, il tecnico non rinuncerà ai suoi principi e non farà sconti rispetto alla meritocrazia che è il nucleo intorno a cui è stato costruito il Bologna che sta lottando per tornare in Europa.

Anche contro la Salernitana dal primo minuto spetterà a Musa Barrow, che dà maggiori garanzie in allenamento e che secondo Motta si merita più il posto rispetto al centravanti austriaco.

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Spezia, Semplici: “Ai giocatori chiedo coraggio. Se si perde è colpa mia, se si vince è merito loro”

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ULTIME NOTIZIE SPEZIA SEMPLICI – Leonardo Semplici, allenatore dello Spezia, ha rilasciato un’intervista a La Gazzetta dello Sport parlando della sua nuova esperienza. Queste le sue dichiarazioni:

“Ai calciatori chiedo di avere coraggio e di scegliere la giocata. Tanto loro lo sanno: se si perde, è colpa mia; se si vince, è merito loro. Così ho chiesto ai ragazzi di scendere in campo con il sorriso e con ottimismo. In ogni partita capita il momento in cui devi soffrire e subire, ma non bisogna mai smettere di crederci. Questa mentalità paga, l’abbiamo dimostrato contro l’Inter: dopo l’1-1 non ci siamo chiusi per difendere il punto, ma abbiamo provato a costruire ancora qualcosa e abbiamo vinto”

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Inter, le critiche a Inzaghi e lo spettro di Conte: è gelo con Marotta

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ULTIME NOTIZIE INTER INZAGHI – “Negli ultimi dodici anni l’Inter ha vinto uno scudetto che gli ha procurato qualche problemino economico”. Le parole di Simone Inzaghi rilasciate nelle scorse ore suonano più come un macigno che come un semplice sassolino e l’indirizzo è Marotta, che pubblicamente lo aveva criticato per i punti persi in campionato contro le piccole.

Come riferisce Tuttosport, l’allenatore si aspettava un maggiore sostegno da parte del club, anche perché è ancora in corsa su tre fronti nonostante le difficoltà affrontate. Il tecnico non si sente protetto dalle critiche ritenute eccessive e anche se dopo il passaggio ai quarti si è vissuto un momento di “tregua”, è chiaro che anche le voci che parlano di un possibile ritorno di Conte per puntare alla vittoria del campionato che permetterebbe all’Inter di “indossare” la seconda stella, non ha aiutato a scongelare i rapporti. Il tecnico è “senza paracadute” e il momento della resa dei conti si avvicina.

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