Rassegna Stampa
Juventus, stasera non puoi sbagliare: in ballo gli ottavi di Champions e 30 milioni di euro

ULTIME NOTIZIE BENFICA JUVENTUS – La situazione del girone H è sotto gli occhi di tutti: se la Juventus non fosse stata maestra nel complicarsi la vita, oggi non ci sarebbe bisogno di fare il gioco delle combinazioni al quale è auspicabile i bianconeri non partecipino. Come riferisce il Corriere dello Sport, perché a Lisbona conta soltanto vincere; poi perché se stasera allo stadio Da Luz cala il buio sulla stagione europea, saran dolori e svaniranno le botte di vita nel derby e con l’Empoli. Anche perché le due consecutive vittorie in campionato non sono servite a ridurre lo svantaggio rispetto al Napoli, che è sempre a +10 e fila come un treno.
Al 25 ottobre la Juve è già al primo bivio, tecnico e di bilancio. Se non batte il Benfica e quindi non può più aggrapparsi alla speranza nel miracolo, sfumano anche 30 milioni di euro, una jattura per il club che il 23 settembre scorso ha denunciato un passivo di 254,3 milioni di euro, rispetto alla perdita di 209,9 milioni dell’esercizio precedente.
Che cosa serve ad Allegri? Concentrazione massima, difesa che non commetta errori, 3-5-2 senza sbavature, Kostic sempre ispirato per confermare di essere secondo in Europa solo a Müller e a Messi per numero di assist e, soprattutto, Vlahovic e Milik mai senza rifornimenti, com’era sciaguratamente accaduto all’andata, quando la resa allo Stadium fu senza condizioni, anche se il polacco subentrò negli ultimi venti minuti.
Il Benfica è il Napoli del Portogallo: in questa stagione non ha mai perso, nemmeno in Coppa del Portogallo; in campionato conta 9 vittorie, 1 pareggio, 24 gol segnati, 9 subiti, 6 punti di vantaggio su Braga e Porto, secondi, 9 sullo Sporting, quarto; in Champions comanda il girone con il Psg (2 vittorie e 2 pareggi) e, dopo il colpo di Torino punta a vincerlo, anche per dimostrare ai francesi, cioè ai qatarioti che possono pure dare 630 milioni lordi in tre anni a Mbappé, ma non è detto trionfino loro.
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Bologna, summit di Arnautovic con la dirigenza: per Motta rimane in panchina

ULTIME NOTIZIE BOLOGNA MOTTA ARNAUTOVIC – Il summit tra Marko Arnautovic e i dirigenti del Bologna alla presenza del tecnico Thiago Motta non ha cambiato i piani dell’allenatore degli emiliani. Come riferisce Il Resto del Carlino, il tecnico non rinuncerà ai suoi principi e non farà sconti rispetto alla meritocrazia che è il nucleo intorno a cui è stato costruito il Bologna che sta lottando per tornare in Europa.
Anche contro la Salernitana dal primo minuto spetterà a Musa Barrow, che dà maggiori garanzie in allenamento e che secondo Motta si merita più il posto rispetto al centravanti austriaco.
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Spezia, Semplici: “Ai giocatori chiedo coraggio. Se si perde è colpa mia, se si vince è merito loro”

ULTIME NOTIZIE SPEZIA SEMPLICI – Leonardo Semplici, allenatore dello Spezia, ha rilasciato un’intervista a La Gazzetta dello Sport parlando della sua nuova esperienza. Queste le sue dichiarazioni:
“Ai calciatori chiedo di avere coraggio e di scegliere la giocata. Tanto loro lo sanno: se si perde, è colpa mia; se si vince, è merito loro. Così ho chiesto ai ragazzi di scendere in campo con il sorriso e con ottimismo. In ogni partita capita il momento in cui devi soffrire e subire, ma non bisogna mai smettere di crederci. Questa mentalità paga, l’abbiamo dimostrato contro l’Inter: dopo l’1-1 non ci siamo chiusi per difendere il punto, ma abbiamo provato a costruire ancora qualcosa e abbiamo vinto”
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Inter, le critiche a Inzaghi e lo spettro di Conte: è gelo con Marotta

ULTIME NOTIZIE INTER INZAGHI – “Negli ultimi dodici anni l’Inter ha vinto uno scudetto che gli ha procurato qualche problemino economico”. Le parole di Simone Inzaghi rilasciate nelle scorse ore suonano più come un macigno che come un semplice sassolino e l’indirizzo è Marotta, che pubblicamente lo aveva criticato per i punti persi in campionato contro le piccole.
Come riferisce Tuttosport, l’allenatore si aspettava un maggiore sostegno da parte del club, anche perché è ancora in corsa su tre fronti nonostante le difficoltà affrontate. Il tecnico non si sente protetto dalle critiche ritenute eccessive e anche se dopo il passaggio ai quarti si è vissuto un momento di “tregua”, è chiaro che anche le voci che parlano di un possibile ritorno di Conte per puntare alla vittoria del campionato che permetterebbe all’Inter di “indossare” la seconda stella, non ha aiutato a scongelare i rapporti. Il tecnico è “senza paracadute” e il momento della resa dei conti si avvicina.
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