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Juventus, una rosa per Conte: Antonio costa, ma non servirebbe una rivoluzione

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ULTIME NOTIZIE JUVENTUS CONTE – Il presente della Juventus è Massimiliano Allegri. Ma a fine stagione, come ha spiegato lo stesso presidente Andrea Agnelli dopo la disfatta di Haifa, si tireranno le somme alla Continassa. Può succedere ancora di tutto, di qui a giugno. Ma una cosa è certa: l’eliminazione ai gironi di Champions, che non capitava dalla neve di Istanbul del 2013, resterà e avrà un peso nelle valutazioni tecniche dei dirigenti.

Come riferisce La Gazzetta dello Sport, l’allenatore livornese può contare su un contratto ancora lungo (scadenza 2025, con stipendio da 7,5 milioni più bonus), ma come tutti dipende dai risultati. Per tutti questi motivi alla Continassa da un lato sostengono Allegri e sperano in una nuova rimonta in campionato, anche per non dover chiudere in anticipo un progetto voluto fortemente nell’estate 2021 dopo il biennio Sarri-Pirlo. Ma dall’altro, dal momento che i risultati sono sovrani in casa Juve, si comincia anche a ragionare su piani alternativi. E la suggestione che più intriga porterebbe a un altro ritorno: quello di Antonio Conte.

Alla base dell’eventuale Conte bis, adesso che l’ex capitano ha ricucito il rapporto con il presidente Agnelli dopo gli screzi degli ultimi anni, ci sarebbe proprio la volontà di ricostruire quella “mentalità Juve” di cui Conte era stato un grande portatore nel 2011 e che negli ultimi anni si è un po’ persa. L’ex c.t., da questo punto di vista, sarebbe la migliore delle garanzie possibili.

Conte, anche nelle esperienze successive al triennio bianconero (Italia, Chelsea, Inter e ora al Tottenham), si è dimostrato un costruttore di squadre eccezionale e rapido. E praticamente sempre vincente. L’eventuale ritorno a casa sarebbe facilitato non solo dalla conoscenza dell’ambiente, ma anche da una rosa che probabilmente non andrebbe neppure troppo stravolta. Non un dettaglio vista l’uscita precoce dalla Champions e i soldi in meno incassati dalla Uefa. Ovvio, per riportare l’uomo dei primi tre scudetti del ciclo a Torino, la Juventus dovrebbe mettere in conto di aggiungere allo stipendio di Allegri un altro ingaggio uguale o superiore. Non meno di dieci milioni a stagione tra parte fissa e bonus.

Conte resta concentrato sul Tottenham, dove si sta giocando i primi posti della Premier League e l’accesso agli ottavi di Champions. “Il mio futuro? Penso solo al presente”, ha ribadito anche ieri in conferenza. Intanto, però, il suo contratto con gli Spurs continua a essere in scadenza. E la sensazione è che qualsiasi decisione verrà presa più avanti.

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Bologna, Thiago Motta vuole restare e incontrerà Saputo: è pronta la lista dei Prescelti

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ULTIME NOTIZIE BOLOGNA THIAGO MOTTA – Thiago Motta ha teoricamente stilato – in attesa di aggiunte – la lista dei giocatori che non vorrebbe veder partite. I noti Prescelti sono cinque, magari con l’aggregarsi di Nikola Moro (la Uefa si deve pronunciare sull’eventualità del rinnovo del prestito) e Andrea Cambiaso, che però all’80% rientrerà dal prestito alla Juventus.

Come riferisce La Gazzetta dello Sport, i cinque giocatori sono Nicolas Dominguez (3 gol e il Siviglia addosso), Stefan Posch (6 gol e obbligo di riscatto fissato a 5,5 milioni di euro), Lewis Ferguson (5 gol), Jerdy Schouten (una squadra italiana lo segue, la Bundesliga di più…) e Jhon Lucumi. Gli altri? Si valuterà.

Quando Joey Saputo tornerà dal Canada, ovvero venerdì o sabato pre-Napoli, Thiago Motta parlerà ancora una volta col suo presidente (cosa già avvenuta per dieci minuti, e sul campo, 15 giorni fa), per avviare le consultazioni inerenti all’anno che verrà. Thiago Motta capirà dove focalizzarsi, ben sapendo che l’apprezzamento del club e della città (dal gioco al riempimento del Dall’Ara: nelle ultime 7 gare la media-spettatori ha varcato le 20.000 unità) sono dati di fatto inconfutabili.

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Calciomercato Juventus, se saltano le Coppe via in molti: da Vlahovic a Rabiot passando per Di Maria

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CALCIOMERCATO JUVENTUS VLAHOVIC RABIOT PAREDES – Se la Juventus parteciperà o meno alla Champions League anche l’anno prossimo influirà inevitabilmente sul mercato. Le speranze al momento sono poche, anzi pochissime, perché oltre a vincere le ultime due partite i bianconeri dovrebbero sperare che il Milan non batta il Verona e che anche Atalanta e Roma s’inceppino.

Come riferisce La Gazzetta dello Sport, Massimiliano Allegri nel post partita di Empoli è stato chiaro: a seconda di dove giocherà la Signora cambieranno anche le strategie. Tradotto: il club dovrà ridimensionare soprattutto gli stipendi, cercando di tagliare i giocatori che guadagnano di più, oltre che mettere sul mercato i pezzi pregiati.

Ecco perché Dusan Vlahovic pare il giocatore più a rischio: guadagna tanto (7 milioni) ed è stato pagato parecchio appena un anno e mezzo fa, però è giovane e quotato, nonostante l’ultima stagione sia stata deludente, e le pretendenti non mancano. Piace a Manchester United, Chelsea e Bayern Monaco ed è ipotizzabile che le big straniere ci facciano un pensierino, avendo anche la possibilità di garantirgli lo stesso ingaggio, se non addirittura più alto. Il suo procuratore Darko Ristic aveva già fatto a gennaio un giro di sondaggi e probabilmente si è già rimesso al lavoro.

Adrien Rabiot, che è arrivato 4 estati fa a zero e, salvo clamorose sorprese, se ne andrà da svincolato a fine giugno. Il francese è un pupillo di Allegri, che aveva chiesto alla società di provare a trattenerlo. La mamma-agente del giocatore, Veronique, si era detta disponibile a trattare ma solo a fine stagione. Senza la Coppa più importante la posizione della Juventus diventerebbe molto più debole.

Di sicuro la Juventus si libererà dei 7 milioni che guadagna Leandro Paredes, in prestito dal Psg: l’obbligo di riscatto è decaduto con la mancata qualificazione agli ottavi di Champions e la Juventus aveva già deciso di non acquistarlo (troppi 22 milioni, visto anche il rendimento non soddisfacente), a maggior ragione non cambierà idea ora, anzi ne approfitterà per alleggerire il monte ingaggi.

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Lo stipendio più pesante in assoluto però è quello di Paul Pogba, 8 milioni netti a stagione più 2 di bonus: il contratto è lungo (altri 3 anni) oltre che oneroso e dopo la stagione fantasma del Polpo difficile che qualcuno si faccia avanti per acquistarlo. In più il giocatore è certo di potersi riscattare in maglia bianconera e non valuta neppure l’ipotesi di un addio, anche nell’eventualità che si resti senza Europa.

Altro ingaggio pesante è quello di Angel Di Maria, che ha firmato un annuale a 6 milioni. La Juve, inizialmente intenzionata a proporgli il rinnovo di un anno (approfittando del Decreto Crescita) ha cambiato idea dopo le ultime prove opache del Fideo. © RIPRODUZIONE RISERVATA

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Napoli, De Laurentiis vuole la Champions League e punta tutto su Luis Enrique

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CALCIOMERCATO NAPOLI LUIS ENRIQUE De Laurentiis vuole la Champions, come ha annunciato a un po’ di milioni di tifosi nel momento di massima euforia-scudetto, e ha deciso che l’uomo più giusto a cui affidare il suo ambizioso e complesso progetto si chiama Luis Enrique. Per tutti Lucho.

Come riferisce il Corriere dello Sport, la grande ossessione del presidente è l’Europa. Una finestra sul mondo, il K2 del calcio: una cima sulla quale vorrebbe piantare la bandiera del Napoli. Magari accanto a quella del Barça di Luis Enrique: lui sa come si fa, l’ha conquistata da allenatore blaugrana nel 2015 insieme con la Liga, la Supercoppa Uefa, il Mondiale per club, la Coppa di Spagna.

De Laurentiis, ovviamente, ha anche il piano alternativo. Una serie, per la precisione: il primo si chiama Thiago Motta, 40 anni, cose davvero egregie con il Bologna e il marchio blaugrana nel passato: come Luis Enrique ha giocato nel Barça. E ancora: Vincenzo Italiano, 45 anni, è un altro regista del gioco bello nonché un altro tecnico rampante e molto stimato da DeLa, ma in questo momento è ovviamente concentrato sulla Fiorentina e, da ieri, sulla finale di Conference.

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