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Rassegna Stampa

Lazio, Felipe Anderson a tutto campo: “Abbiamo dato tutto per Immobile”

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ULTIME NOTIZIE ATALANTA LAZIO FELIPE ANDERSON – Attaccante o trequartista, libero di svariare, legare il gioco e andare a concludere. Un tiro e un gol. Così Felipe Anderson ha steso l’Atalanta, prendendo la mira e indovinando l’angolo. Come riferisce il Corriere dello Sport, sembrava lo stesso Felipe che aveva trascinato la Lazio di Pioli, durante l’inverno 2015, sino al sogno Champions. Un inventore di gioco e di soluzioni.

Ha toccato 71 volte il pallone e ha sfornato 47 passaggi. Ha aggiunto 3 dribbling e vinto 10 duelli su 17. Gli è bastato un solo pallone sul destro per chiudere la partita. Match winner. Buona la prima da vice Immobile. “Sono abituato a imparare ogni movimento d’attacco. Ciro in Europa è uno dei migliori a fare gol, nell’attaccare la profondità. Devo imparare da lui ogni giorno”.

Il gioco prima dei giocatori. Ecco il messaggio uscito dalla notte di Bergamo. “Da tanti mesi siamo insieme, è la seconda stagione. L’anno scorso non è andata come volevamo (De Roon firmò il 2-2 a tempo scaduto, ndi), ma questa volta siamo entrati subito in partita lottando su ogni pallone. Sapevamo sarebbe stata difficile. Abbiamo dato tutto anche per Ciro, come ci aveva chiesto il mister”.

La stima di Sarri lo sta aiutando a trovare continuità. “Il mister ha chiesto tanto all’inizio, ma l’ho capito. Mi utilizza sempre, è importante per quello che faccio. Avverto fiducia”. In una notte così bella, Felipe ha evitato di parlare di scudetto. “L’idea è sempre quella di dare il nostro meglio e imporre il nostro gioco. Quest’anno siamo più solidi, subiamo meno gol e conta. Obiettivi? Dobbiamo pensare a ogni partita, la prossima è un’altra finale”.

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Bologna, summit di Arnautovic con la dirigenza: per Motta rimane in panchina

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ULTIME NOTIZIE BOLOGNA MOTTA ARNAUTOVIC – Il summit tra Marko Arnautovic e i dirigenti del Bologna alla presenza del tecnico Thiago Motta non ha cambiato i piani dell’allenatore degli emiliani. Come riferisce Il Resto del Carlino, il tecnico non rinuncerà ai suoi principi e non farà sconti rispetto alla meritocrazia che è il nucleo intorno a cui è stato costruito il Bologna che sta lottando per tornare in Europa.

Anche contro la Salernitana dal primo minuto spetterà a Musa Barrow, che dà maggiori garanzie in allenamento e che secondo Motta si merita più il posto rispetto al centravanti austriaco.

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Spezia, Semplici: “Ai giocatori chiedo coraggio. Se si perde è colpa mia, se si vince è merito loro”

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ULTIME NOTIZIE SPEZIA SEMPLICI – Leonardo Semplici, allenatore dello Spezia, ha rilasciato un’intervista a La Gazzetta dello Sport parlando della sua nuova esperienza. Queste le sue dichiarazioni:

“Ai calciatori chiedo di avere coraggio e di scegliere la giocata. Tanto loro lo sanno: se si perde, è colpa mia; se si vince, è merito loro. Così ho chiesto ai ragazzi di scendere in campo con il sorriso e con ottimismo. In ogni partita capita il momento in cui devi soffrire e subire, ma non bisogna mai smettere di crederci. Questa mentalità paga, l’abbiamo dimostrato contro l’Inter: dopo l’1-1 non ci siamo chiusi per difendere il punto, ma abbiamo provato a costruire ancora qualcosa e abbiamo vinto”

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Inter, le critiche a Inzaghi e lo spettro di Conte: è gelo con Marotta

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ULTIME NOTIZIE INTER INZAGHI – “Negli ultimi dodici anni l’Inter ha vinto uno scudetto che gli ha procurato qualche problemino economico”. Le parole di Simone Inzaghi rilasciate nelle scorse ore suonano più come un macigno che come un semplice sassolino e l’indirizzo è Marotta, che pubblicamente lo aveva criticato per i punti persi in campionato contro le piccole.

Come riferisce Tuttosport, l’allenatore si aspettava un maggiore sostegno da parte del club, anche perché è ancora in corsa su tre fronti nonostante le difficoltà affrontate. Il tecnico non si sente protetto dalle critiche ritenute eccessive e anche se dopo il passaggio ai quarti si è vissuto un momento di “tregua”, è chiaro che anche le voci che parlano di un possibile ritorno di Conte per puntare alla vittoria del campionato che permetterebbe all’Inter di “indossare” la seconda stella, non ha aiutato a scongelare i rapporti. Il tecnico è “senza paracadute” e il momento della resa dei conti si avvicina.

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