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Rassegna Stampa

Lazio, rabbia Sarri contro l’arbitro: in Europa League ora servono due vittorie

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ULTIME NOTIZIE LAZIO EUROPA LEAGUE Feyenoord, Midtjylland, Lazio e Sturm Graz a quota 5 punti in Europa League. Di fatto, una classifica avulsa determinata dalla differenza reti generale. Sarri e i suoi giocatori oggi sarebbero condannati al terzo posto e alla retrocessione in Conference. Come riferisce il Corriere dello Sport, tutto può succedere nelle ultime due giornate, giovedì 27 ottobre all’Olimpico con i danesi e il 3 novembre, nella settimana che condurrà al derby, a Rotterdam con gli olandesi.

Con due vittorie, la Lazio sarebbe quasi sicura di chiudere al primo posto, saltando gli spareggi di febbraio per balzare, da testa di serie, agli ottavi in calendario a marzo. Attualmente ha un vantaggio di 3 lunghezze nella differenza reti generale sullo Sturm. Con 4 punti (un pareggio e una vittoria), la Lazio sarebbe certa di finire tra le prime due del girone: non possono arrivare più di due squadre a quota 9. Le altre ipotesi sono rischiose: in teoria, con altri due pareggi o una vittoria a testa nelle ultime due partite, potrebbero ritrovarsi in quattro ex aequo (a quota 7 o 8 punti) anche al termine del girone e allora determinerebbe la differenza reti generale. 

Ecco perché l’espulsione di Lazzari e l’arbitraggio di Sacha Stegemann, giovedì sera all’Olimpico, hanno prodotto un danno incalcolabile, non solo in termini economici (il pareggio vale 210 mila euro e la vittoria 630, il primo posto nel girone porta un bonus di 1,1 milioni rispetto ai 550 mila per la seconda piazzata). La Lazio, battendo gli austriaci, avrebbe messo in tasca la qualificazione.

La Lazio si è innervosita e ha pagato l’inesperienza di Sacha Stegemann. Controllando il curriculum del fischietto tedesco, è stato semplice scoprire l’arcano. Pensate, era solo alla terza presenza in Europa League e nelle due precedenti aveva tirato fuori 12 cartellini gialli. Giovedì ha dispensato 9 ammonizioni ed è arrivato a un totale di 21: la media fa 7 a partita. Un’enormità. Quest’anno ha arbitrato 13 partite: 71 cartellini gialli e 4 espulsioni per doppia ammonizione. Lo score in carriera in Bundesliga recita 120 presenze e 425 ammonizioni.

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Bologna, summit di Arnautovic con la dirigenza: per Motta rimane in panchina

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ULTIME NOTIZIE BOLOGNA MOTTA ARNAUTOVIC – Il summit tra Marko Arnautovic e i dirigenti del Bologna alla presenza del tecnico Thiago Motta non ha cambiato i piani dell’allenatore degli emiliani. Come riferisce Il Resto del Carlino, il tecnico non rinuncerà ai suoi principi e non farà sconti rispetto alla meritocrazia che è il nucleo intorno a cui è stato costruito il Bologna che sta lottando per tornare in Europa.

Anche contro la Salernitana dal primo minuto spetterà a Musa Barrow, che dà maggiori garanzie in allenamento e che secondo Motta si merita più il posto rispetto al centravanti austriaco.

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Spezia, Semplici: “Ai giocatori chiedo coraggio. Se si perde è colpa mia, se si vince è merito loro”

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ULTIME NOTIZIE SPEZIA SEMPLICI – Leonardo Semplici, allenatore dello Spezia, ha rilasciato un’intervista a La Gazzetta dello Sport parlando della sua nuova esperienza. Queste le sue dichiarazioni:

“Ai calciatori chiedo di avere coraggio e di scegliere la giocata. Tanto loro lo sanno: se si perde, è colpa mia; se si vince, è merito loro. Così ho chiesto ai ragazzi di scendere in campo con il sorriso e con ottimismo. In ogni partita capita il momento in cui devi soffrire e subire, ma non bisogna mai smettere di crederci. Questa mentalità paga, l’abbiamo dimostrato contro l’Inter: dopo l’1-1 non ci siamo chiusi per difendere il punto, ma abbiamo provato a costruire ancora qualcosa e abbiamo vinto”

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Inter, le critiche a Inzaghi e lo spettro di Conte: è gelo con Marotta

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ULTIME NOTIZIE INTER INZAGHI – “Negli ultimi dodici anni l’Inter ha vinto uno scudetto che gli ha procurato qualche problemino economico”. Le parole di Simone Inzaghi rilasciate nelle scorse ore suonano più come un macigno che come un semplice sassolino e l’indirizzo è Marotta, che pubblicamente lo aveva criticato per i punti persi in campionato contro le piccole.

Come riferisce Tuttosport, l’allenatore si aspettava un maggiore sostegno da parte del club, anche perché è ancora in corsa su tre fronti nonostante le difficoltà affrontate. Il tecnico non si sente protetto dalle critiche ritenute eccessive e anche se dopo il passaggio ai quarti si è vissuto un momento di “tregua”, è chiaro che anche le voci che parlano di un possibile ritorno di Conte per puntare alla vittoria del campionato che permetterebbe all’Inter di “indossare” la seconda stella, non ha aiutato a scongelare i rapporti. Il tecnico è “senza paracadute” e il momento della resa dei conti si avvicina.

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