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Rassegna Stampa

Milan, meno male che Tonali c’è: i rossoneri soffrono ma passano al Bentegodi

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ULTIME NOTIZIE SERIE A MILAN TONALI – Il Bentegodi è lo stadio di Tonali, che ha affondato il Verona per il secondo anno di seguito, al culmine di un contropiede che sommava tutte le virtù sue e del Milan: la tenacia, la voglia di vincere, l’impeto, l’intuito, riferisce La Repubblica. Fiondandosi in area per scagliare in porta il diagonale in corsa del 2-1 sull’imbucata di prima di Rebic, imbeccato a sua volta da Leao nella veste occasionale di regista arretrato, l’erede ancora virtuale di Franco Baresi non ha soltanto cavato dagli impicci la sua squadra, che molto ha faticato per vincere una partita in teoria scritta.

Tonali, che nel finale si è avvicinato alla doppietta dello scorso anno propedeutica allo scudetto, ha soprattutto lasciato immutata la classifica. Il tentativo di aggancio al Napoli prima della sosta per il Mondiale proseguirà già sabato nel duello di San Siro col Monza di Berlusconi e Galliani, amarcord più suggestivo che felliniano.

Non è stato per nulla semplice contro l’ex Bocchetti, trentacinquenne neofita della panchina che ha saputo trasmettere carattere e organizzazione al Verona ereditato da Cioffi, pur senza stravolgerne tattica e interpreti, con l’eccezione del ripescato difensore Magnani. L’avvio pareva suggerire la goleada, visti il rapido 1-0 su classica fuga di Leao con scalognata autorete di Veloso e il quasi immediato 2-0 sprecato da Giroud.

Invece, complice l’assetto ultraoffensivo con la ripetizione della mossa più spregiudicata di Pioli, la conversione di Theo Hernandez in mezzala e il frequente allargamento di Tomori sulla fascia sinistra in fase di costruzione, gli scompensi del Milan hanno favorito il pari: da destra a sinistra il pallone è arrivato a Gunter terzino d’ala liberissimo, sul cui diagonale è stata fatale la deviazione di Gabbia.

Né il seguito della partita incoraggiava i propositi del Milan, in cui Pioli aveva azzardato il lancio dal primo minuto di Adli: l’ex oggetto misterioso, schierato trequartista per dare riposo a Bennacer, è ora un po’ meno misterioso, ma ha fallito l’occasione, suggerendo via via la piena metamorfosi con i graduali innesti di Rebic, Origi, Pobega e dello stesso Bennacer, decisivo non meno di Thiaw nel finale (salvataggio a corpo morto su Depaoli).

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Stavano funzionando di più le mosse di Bocchetti: il centravanti di scorta Piccoli, appena entrato, ha colpito la traversa di testa. Poi, ha deciso tutto Tonali, la cui chiosa è perfetta: “Vincere partite come questa è fondamentale. Noi lo sappiamo meglio di tutti”. © RIPRODUZIONE RISERVATA

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Bologna, summit di Arnautovic con la dirigenza: per Motta rimane in panchina

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ULTIME NOTIZIE BOLOGNA MOTTA ARNAUTOVIC – Il summit tra Marko Arnautovic e i dirigenti del Bologna alla presenza del tecnico Thiago Motta non ha cambiato i piani dell’allenatore degli emiliani. Come riferisce Il Resto del Carlino, il tecnico non rinuncerà ai suoi principi e non farà sconti rispetto alla meritocrazia che è il nucleo intorno a cui è stato costruito il Bologna che sta lottando per tornare in Europa.

Anche contro la Salernitana dal primo minuto spetterà a Musa Barrow, che dà maggiori garanzie in allenamento e che secondo Motta si merita più il posto rispetto al centravanti austriaco.

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Spezia, Semplici: “Ai giocatori chiedo coraggio. Se si perde è colpa mia, se si vince è merito loro”

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ULTIME NOTIZIE SPEZIA SEMPLICI – Leonardo Semplici, allenatore dello Spezia, ha rilasciato un’intervista a La Gazzetta dello Sport parlando della sua nuova esperienza. Queste le sue dichiarazioni:

“Ai calciatori chiedo di avere coraggio e di scegliere la giocata. Tanto loro lo sanno: se si perde, è colpa mia; se si vince, è merito loro. Così ho chiesto ai ragazzi di scendere in campo con il sorriso e con ottimismo. In ogni partita capita il momento in cui devi soffrire e subire, ma non bisogna mai smettere di crederci. Questa mentalità paga, l’abbiamo dimostrato contro l’Inter: dopo l’1-1 non ci siamo chiusi per difendere il punto, ma abbiamo provato a costruire ancora qualcosa e abbiamo vinto”

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Inter, le critiche a Inzaghi e lo spettro di Conte: è gelo con Marotta

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ULTIME NOTIZIE INTER INZAGHI – “Negli ultimi dodici anni l’Inter ha vinto uno scudetto che gli ha procurato qualche problemino economico”. Le parole di Simone Inzaghi rilasciate nelle scorse ore suonano più come un macigno che come un semplice sassolino e l’indirizzo è Marotta, che pubblicamente lo aveva criticato per i punti persi in campionato contro le piccole.

Come riferisce Tuttosport, l’allenatore si aspettava un maggiore sostegno da parte del club, anche perché è ancora in corsa su tre fronti nonostante le difficoltà affrontate. Il tecnico non si sente protetto dalle critiche ritenute eccessive e anche se dopo il passaggio ai quarti si è vissuto un momento di “tregua”, è chiaro che anche le voci che parlano di un possibile ritorno di Conte per puntare alla vittoria del campionato che permetterebbe all’Inter di “indossare” la seconda stella, non ha aiutato a scongelare i rapporti. Il tecnico è “senza paracadute” e il momento della resa dei conti si avvicina.

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