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Rassegna Stampa

Napoli, Spalletti: non c’è tempo per fermarsi. Tra Sassuolo e Liverpool spazio ai titolarissimi

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ULTIME NOTIZIE NAPOLI SASSUOLO – La vita è adesso, tra il Sassuolo e poi il Liverpool (ma anche a seguire tra l’Atalanta, l’Empoli e l’Udinese), è tutto gioiosamente concentrato in questi 450 minuti che verranno: ora che si entra nel vivo, che il gioco si va facendo seriamente duro, per il Napoli è sconsigliato sistemarsi a bordo campo, prendersi un fiorellino e provare a sfogliarlo.

Come riferisce il Corriere dello Sport, Stanislav Lobotka si porta appresso la fatica di un bimestre attraversato a testa alta e palla al piede, ha faticato come un maratoneta e passeggiato come un’étoile. Ma fermarsi è vietato, in questo momento proprio non si può, e Lobotka, che per Napoli è luce o anche aria, ha intuito ieri pomeriggio che pure stavolta toccherà a lui: per sfuggire al pressing del Sassuolo, per cercare di entrare tra le linee, per dare ancora un senso a quest’esistenza divenuta meravigliosa e da raccontare con fotogrammi, serve un regista illuminato.

Spalletti sa come si rimette mano a una squadra che gli somiglia in tutto e per tutto: Juan Jesus va al fianco di Kim, in area; Mario Rui sembra in vantaggio su Olivera a sinistra, perché poi ad Anfield saranno necessari anche centimetri sui calci piazzati; Zielinski ha rifiatato e può ricominciare a dispensare intuizioni, avendo a destra Anguissa che rientra; e davanti, il tridente che se ne è stato in panchina con i Rangers si scalda.

Si (ri)parte dall’attacco, da quella formula magica che ora riguarda Lozano, Osimhen e Kvara e che mercoledì è appartenuta a Politano, Simeone e Raspadori: cambiando l’ordine del tridente il risultato non muta, ma quel terzetto sembra offrire garanzie eversive che si conciliano con la necessità di sistemare la pratica e poi starsene da sabato a domenica in divano ad aspettare la Juventus, la Lazio, il Milan, tutte quelle avversarie che in qualche modo possono rappresentare un pericolo per giugno.

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Bologna, summit di Arnautovic con la dirigenza: per Motta rimane in panchina

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ULTIME NOTIZIE BOLOGNA MOTTA ARNAUTOVIC – Il summit tra Marko Arnautovic e i dirigenti del Bologna alla presenza del tecnico Thiago Motta non ha cambiato i piani dell’allenatore degli emiliani. Come riferisce Il Resto del Carlino, il tecnico non rinuncerà ai suoi principi e non farà sconti rispetto alla meritocrazia che è il nucleo intorno a cui è stato costruito il Bologna che sta lottando per tornare in Europa.

Anche contro la Salernitana dal primo minuto spetterà a Musa Barrow, che dà maggiori garanzie in allenamento e che secondo Motta si merita più il posto rispetto al centravanti austriaco.

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Spezia, Semplici: “Ai giocatori chiedo coraggio. Se si perde è colpa mia, se si vince è merito loro”

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ULTIME NOTIZIE SPEZIA SEMPLICI – Leonardo Semplici, allenatore dello Spezia, ha rilasciato un’intervista a La Gazzetta dello Sport parlando della sua nuova esperienza. Queste le sue dichiarazioni:

“Ai calciatori chiedo di avere coraggio e di scegliere la giocata. Tanto loro lo sanno: se si perde, è colpa mia; se si vince, è merito loro. Così ho chiesto ai ragazzi di scendere in campo con il sorriso e con ottimismo. In ogni partita capita il momento in cui devi soffrire e subire, ma non bisogna mai smettere di crederci. Questa mentalità paga, l’abbiamo dimostrato contro l’Inter: dopo l’1-1 non ci siamo chiusi per difendere il punto, ma abbiamo provato a costruire ancora qualcosa e abbiamo vinto”

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Inter, le critiche a Inzaghi e lo spettro di Conte: è gelo con Marotta

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ULTIME NOTIZIE INTER INZAGHI – “Negli ultimi dodici anni l’Inter ha vinto uno scudetto che gli ha procurato qualche problemino economico”. Le parole di Simone Inzaghi rilasciate nelle scorse ore suonano più come un macigno che come un semplice sassolino e l’indirizzo è Marotta, che pubblicamente lo aveva criticato per i punti persi in campionato contro le piccole.

Come riferisce Tuttosport, l’allenatore si aspettava un maggiore sostegno da parte del club, anche perché è ancora in corsa su tre fronti nonostante le difficoltà affrontate. Il tecnico non si sente protetto dalle critiche ritenute eccessive e anche se dopo il passaggio ai quarti si è vissuto un momento di “tregua”, è chiaro che anche le voci che parlano di un possibile ritorno di Conte per puntare alla vittoria del campionato che permetterebbe all’Inter di “indossare” la seconda stella, non ha aiutato a scongelare i rapporti. Il tecnico è “senza paracadute” e il momento della resa dei conti si avvicina.

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