Connect with us

Rassegna Stampa

Roma, El Shaarawy: l’urlo più bello. Quarta vittoria di fila per Mourinho grazie ai cambi

Published

on

ULTIME NOTIZIE AS ROMA EL SHAARAWY – Non scommette e non è una scommessa. El Shaarawy è la sicurezza dentro all’incertezza, la speranza appesa a una scossa.

Come riferisce il Corriere dello Sport, la Roma ha vinto la sua quarta partita consecutiva al minuto 90 grazie alla riserva adrenalinica che Mourinho teneva custodita in panchina: accelerazione di Zalewski a sinistra e cross, duello aereo vinto da Kristensen, tiro sfregiato di Azmoun e frustata finale di El Shaarawy, che ha festeggiato il suo primo gol stagionale con una corsa rigenerante sotto alla Curva Sud e con un pianto liberatorio utile a sfogare le emozioni di una settimana assurda, tra la gioia della Nazionale e le accuse infamanti. Tutti e quattro i protagonisti dell’azione giusta erano entrati nel secondo tempo, quando il Monza era già in inferiorità numerica eppure sembrava padrone del campo.

Il risultato conta tantissimo, perché migliora la classifica e prolunga il cavo della continuità dopo due settimane di break. Ma la Roma, come ha ammesso il suo allenatore, non meritava affatto di vincere e anzi ha rischiato seriamente di perdere perché Palladino, al netto delle scaramucce disciplinari di cui parliamo altrove, ha risposto con coraggio all’espulsione evitabile di D’Ambrosio (doppio giallo al 41’ per due falli su Belotti) senza chiudersi a protezione dello 0-0.

Ha fatto l’esatto contrario in realtà: nella ripresa, con Colpani prima e Vignato poi, ha destabilizzato spesso la difesa romanista, incapace di gestire lo stravolgimento di sistema dal 3-5-2 al 4-3-2-1. Azmoun ed El Shaarawy, selezionati da Mourinho dopo un’ora inconcludente per connettere i fili tra un centrocampo monocorde e il Lukaku meno produttivo della stagione, hanno migliorato a tratti la qualità della manovra, ma al prezzo di eliminare il concetto di compattezza. Cristante, che aveva iniziato ancora in difesa per poi tornare in mezzo, ha perso i riferimenti, Paredes non copriva mai e Spinazzola, crollato di schianto sul piano atletico, concedeva al nuovo entrato Birindelli addirittura due tiri liberi: per fortuna della Roma, Rui Patricio stavolta ha parato ciò che doveva.

La Roma, con il doppio centravanti ma senza idee che supportassero il piano tattico, ha prodotto due buone occasioni disinnescate da Di Gregorio. Comunque, che non fosse una bella domenica si evinceva da un dato: con Paredes pressato da Colpani, il giocatore più coinvolto nel primo tempo era stato N’Dicka, del quale evidentemente Palladino non temeva l’abilità in fase di impostazione.

Advertisement

La ripresa però è stata molto peggio: gli sbandamenti difensivi e la confusione negli ultimi metri hanno impedito alla Roma di gestire l’ora di vantaggio in 11 contro 10. E quando Azmoun, poi infortunato, ha colpito il palo pieno nell’area intasatissima del Monza dopo il legno scheggiato da Lukaku, l’aria del pareggio ha pervaso le narici dei due tecnici.

Ma un’altra mischia, la roulette dei duelli, ha concesso l’ultima parola a El Shaarawy, che di solito in certe circostanze alza la voce. È la prima rete concessa da Di Gregorio dopo 438 minuti. Ed è il settimo gol della Roma segnato nell’ultimo quarto d’ora di gioco: almeno per carattere e spirito la squadra sta tornando ai livelli che piacciono a Mourinho. © RIPRODUZIONE RISERVATA

Copyright © 2022 - 2023 | TuttoCalcioWeb.info | Il sito di informazione sul calcio italiano ed estero
Editore e Responsabile: Marco Violi
Direttore editoriale: Maria Paola Violi
Contatti: info@tuttocalcioweb.info