Rassegna Stampa
Torino, Juric suona la carica: vincere e basta in Coppa Italia contro il Cittadella

ULTIME NOTIZIE TORINO CITTADELLA JURIC – La Coppa Italia per voltare pagina, come se fosse balsamo da spargere sulla delusione del derby. L’obiettivo del Torino è tassativo: battere il Cittadella e regalarsi a gennaio una doppia serata di grande fascino contro il Milan di Pioli agli ottavi.
Come riferisce La Gazzetta dello Sport, l’appuntamento di Coppa cade nel momento giusto: è l’occasione propizia per ripartire. Ci si aspetta un Toro rabbioso, furioso, determinato. “Juric e il Toro sono pronti a ripartire”, ha confermato ieri a Sky Sport il presidente del Torino, Urbano Cairo. Da domenica mattina Ivan Juric ha ricompattato il gruppo al Filadelfia, ieri la squadra è rimasta in silenzio. Non è il momento delle parole, sono stati due giorni di lavoro. Le risposte sono attesa tra qualche ora dal campo.
Questa sera il tecnico vorrà ritrovare il suo vero Toro. Nella versione a cui ha abituato: divertente, tosto, spettacolare. Gioco, intensità e soprattutto i gol: Juric adesso pretende di rivedere tutto. Sì, ma chi gioca? È probabile che il tecnico opterà per un ampio turnover, dando la possibilità di riposare a chi finora non ha staccato la spina.
Sarà anche un’occasione preziosa per gli altri. È il caso, ad esempio, di Ricci, Buongiorno, Vojvoda e Singo, quattro uomini che possono considerarsi dei titolari e che, per motivi diversi, di recente hanno giocato poco. Il portiere di Coppa sarà Berisha, il centravanti Pellegri. Si rivedrà Zima, possibili le conferme di Schuurs e Lukic. Sulla trequarti i giovani Seck e Karamoh partono in vantaggio su Miranchuk e Radonjic (il ballottaggio è aperto). L’unico indisponibile potrebbe essere Sanabria: sta recuperando dall’affaticamento muscolare per colpa del quale è stato costretto a saltare il faccia a faccia contro la Juventus. Juric deciderà in mattinata se portarlo in panchina o se rimandarne il rientro domenica nella trasferta di Udine.
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Bologna, summit di Arnautovic con la dirigenza: per Motta rimane in panchina

ULTIME NOTIZIE BOLOGNA MOTTA ARNAUTOVIC – Il summit tra Marko Arnautovic e i dirigenti del Bologna alla presenza del tecnico Thiago Motta non ha cambiato i piani dell’allenatore degli emiliani. Come riferisce Il Resto del Carlino, il tecnico non rinuncerà ai suoi principi e non farà sconti rispetto alla meritocrazia che è il nucleo intorno a cui è stato costruito il Bologna che sta lottando per tornare in Europa.
Anche contro la Salernitana dal primo minuto spetterà a Musa Barrow, che dà maggiori garanzie in allenamento e che secondo Motta si merita più il posto rispetto al centravanti austriaco.
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Spezia, Semplici: “Ai giocatori chiedo coraggio. Se si perde è colpa mia, se si vince è merito loro”

ULTIME NOTIZIE SPEZIA SEMPLICI – Leonardo Semplici, allenatore dello Spezia, ha rilasciato un’intervista a La Gazzetta dello Sport parlando della sua nuova esperienza. Queste le sue dichiarazioni:
“Ai calciatori chiedo di avere coraggio e di scegliere la giocata. Tanto loro lo sanno: se si perde, è colpa mia; se si vince, è merito loro. Così ho chiesto ai ragazzi di scendere in campo con il sorriso e con ottimismo. In ogni partita capita il momento in cui devi soffrire e subire, ma non bisogna mai smettere di crederci. Questa mentalità paga, l’abbiamo dimostrato contro l’Inter: dopo l’1-1 non ci siamo chiusi per difendere il punto, ma abbiamo provato a costruire ancora qualcosa e abbiamo vinto”
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Inter, le critiche a Inzaghi e lo spettro di Conte: è gelo con Marotta

ULTIME NOTIZIE INTER INZAGHI – “Negli ultimi dodici anni l’Inter ha vinto uno scudetto che gli ha procurato qualche problemino economico”. Le parole di Simone Inzaghi rilasciate nelle scorse ore suonano più come un macigno che come un semplice sassolino e l’indirizzo è Marotta, che pubblicamente lo aveva criticato per i punti persi in campionato contro le piccole.
Come riferisce Tuttosport, l’allenatore si aspettava un maggiore sostegno da parte del club, anche perché è ancora in corsa su tre fronti nonostante le difficoltà affrontate. Il tecnico non si sente protetto dalle critiche ritenute eccessive e anche se dopo il passaggio ai quarti si è vissuto un momento di “tregua”, è chiaro che anche le voci che parlano di un possibile ritorno di Conte per puntare alla vittoria del campionato che permetterebbe all’Inter di “indossare” la seconda stella, non ha aiutato a scongelare i rapporti. Il tecnico è “senza paracadute” e il momento della resa dei conti si avvicina.
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